La nazionale di calcio dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, acronimo URSS (in russo Сою́з Сове́тских Социалисти́ческих Респу́блик, СССР), fu la rappresentativa calcistica dello Stato federale composto da 15 repubbliche socialiste (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Estonia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan) dal 1924 al 1991 quando scomparve (con la dissoluzione dell’Unione Sovietica), e fu sostituita dalla nazionale della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), di cui è presente una sezione dedicata sul sito:https://www.almafootballshirts.com/2025/08/04/comunita-degli-stati-indipendenti/. Questa partecipò al campionato d’Europa 1992, prima di scomparire a sua volta, per far posto alle nazionali dei singoli Stati un tempo costituenti l’Unione Sovietica.
La maglia presentata in foto è una riproduzione (prodotta dal brand spagnolo “Cooligan” collezione “legend”) della maglia N.1 indossata dal portiere russo Lev Ivanovič Jašin, nel 1959, che è considerato il miglior portiere della storia del calcio, era popolarmente conosciuto come il “ragno nero” in riferimento ai colori scuri che indossava sempre e all’impressione di avere otto braccia per prendere la palla. molte delle tecniche utilizzate oggi dai portieri di tutto il mondo sono state impiantate da Jašin che è attualmente l’unico portiere al mondo ad aver vinto il pallone d’oro (1963). in foto anche l’originale della maglia indossata da Jašin nel 1959.
Maglia N.8 (foto) adidas, versione speciale, del centrocampista armeno Xoren Georgii Hovhannisyan (Khoren Oganesian) unicamente indossata in occasione dell’incontro di calcio a Wembley del 2 giugno 1984 tra Inghilterra e URSS conclusosi con la storica vittoria dell’URSS per 2 a 0. La particolarità della maglietta sta nel fatto che i sovietici tendevano a coprire talvolta il simbolo Adidas con lo stemma sovietico (vedi foto della maglia al contrario e la cucitura sopra Adidas). Nelle prime due foto (estratte dal video) il calciatore durante l’incontro (vedi foto); nelle foto successive la locandina ed immagini dell’incontro dove si vede la maglia speciale indossata dai sovietici (vedi foto). Khoren Oganesian è stato scelto come miglior giocatore dell’Armenia del ventesimo secolo dalla FA armena. Ha collezionato 34 presenze con l’URSS tra il 1979 e il 1984. Ha vinto una medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1980. Nel 1982 è diventato il primo armeno a giocare la fase finale della Coppa del Mondo. La sua carriera è stata trascorsa principalmente con l’FC Ararat Yerevan, dove il club ha giocato
nella massima serie sovietica e in seguito ha partecipato alla Premier League armena. La sua carriera in nazionale è durata dal 1979 al 1984.
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Video della partita con particolare attenzione sul giocatore:
La maglia è stata indossata dal centrocampista ucraino Hennadij Volodymyrovyč Lytovčenko (Hennadiy Lytovchenko) in occasione del ritiro sovietico premondiale Messico 86 (vedi foto). La maglia riporta la particolare grafica dei numeri (n. 13 assegnato dal Colonnello Lobanovskij a Lytovchenko per i Mondiali) utilizzata dall’URSS proprio nel 1986 prima dei mondiali (Foto). Si riporta di schiena il calciatore n.9 (Zavarov) con la stessa maglia dove si nota la particolare grafica della numerazione (Foto) e le pagine dedicate all’URSS nell’album panini di Messico 86 dalle quali si nota che la medesima maglia
presentata è stata indossata, in ritiro premondiale: da Morozov, Bubnov, Bessonov e Kondratiev proprio in occasione delle foto per le figurine.
Lytovchenko durante la sua carriera, ha trascorso diversi anni giocando assieme a Protasov: ha vestito le maglie di Dnepr, Dinamo Kiev, Olympiakos e Admira Wacker, vincendo due titoli sovietici, una Coppa dell’URSS, una Coppa delle Federazioni sovietiche, una Coppa greca e venendo eletto miglior calciatore sovietico e ucraino nel 1984, appena dopo la vittoria del campionato sovietico con il Dnepr. Votato al calcio laboratorio di Lobanovskij, ha giocato due Mondiali (1986 e 1990) e un Europeo (1988), per il quale ancora oggi è ricordato il primo dei due gol nella semifinale contro l’Italia che eliminò gli Azzurri, consentendo ai sovietici di andare in finale contro l’Olanda, incontro poi perso 2-0.
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La maglia è stata indossata dal capitano centrocampista uzbeko della nazionale Under 17 Mirjalol Qosimov in occasione del torneo organizzato dalla rivista Smena nel quale dieci squadre provenienti da sette paesi si sono sfidate per aggiudicarsi il trofeo realizzato dagli artigiani della fabbrica di cristalli Dyatkovsky nelle città di Baku e Sumgait in Azerbaigian (Cecoslovacchia, Bulgaria, Svezia, Polonia, Ungheria, DDR e quattro squadre sovietiche: due squadre nazionali URSS-1 ed URSS-2, una delle quali era composta da ragazzi di un anno più giovani rispetto al resto dei partecipanti al torneo, una della Georgia e una dell’Azerbaigian); nella finale del torneo si sono sfidate le due squadre dell’URSS. La squadra dell’URSS-1, con capitano Qosimov che è risultato il miglior calciatore del torneo, ha vinto il torneo (in foto: Mirjalol Qosimov in azione con la maglia N.10 away contrastato da un calciatore dell’URSS-2 con la maglia in versione home e Qosimov con il trofeo vinto). Nello stesso 1987, sempre con la medesima maglia N.10, in versione home a maniche corte, Qosimov con la nazionale di calcio sovietica ha vinto il campionato FIFA U-17 in Canada, diventando uno degli astri nascenti del torneo (in foto: Qosimov alla consegna del trofeo e la nazionale completa con la maglia in versione
“home” a maniche corte).
La maglia presentata, negli anni 1987 ed 88 è stata utilizzata anche dalla nazionale Under 21 (in foto i centrocampisti russi Igor’ Michajlovič Šalimov ed Andrej Nikolaevič Kobelev, che indossavano rispettivamente la maglia N.10 e la maglia N.8 di quella nazionale Under 21, con la versione “home”).
La maglia presentata, nel 1988 è stata ancora utilizzata dalla nazionale maggiore con patch della federazione a coprire il logo adidas (in foto il difensore ucraino Bezsonov ed il centrocampista bielorusso Aleinikov).
La stessa maglia in versione “home” è stata indossata da Mychajlyčenko nel suo esordio in nazionale maggiore il 29 aprile 1987 contro la Germania Est (https://www.youtube.com/watchv=UpXxxkpRDR8) vinto due a zero per i sovietici (nelle foto: la formazione sovietica prima della partita; il difensore ucraino Bezsonov con l’attaccante tedesco orientale Thom ed un contrasto aereo con in primo piano il N. 10 Mychajlyčenko ed il russo N. 8 Rodionov e la difesa tedesca orientale).
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Maglia adidas N.3 di allenamento nella nazionale olimpica dell’URSS, allenata da Anatolij Byšovec, che vinse a Seoul, nel 1988 (Foto Icona) il 19º torneo olimpico di calcio (2º titolo dopo quello conquistato nel 1956), indossata dal difensore Russo Igo’ Evgen’evič Skljarov (Igor Skljarov) in foto. La maglia (ADIDAS in tessuto CLIMALITE 2000 brevettato a partire dal 1988), molto simile alla versione Away di gara (si riporta in foto il difensore Ucraino Volodymyr Ivanovyč Ljutyj in azione con la maglia Away), differisce da questa in quanto: la toppa societaria dell’URSS viene spostata sul petto da sinistra a destra (sotto il logo ADIDAS), per lasciare spazio al numero anche sul fronte, e la scritta CCCP (in alfabeto cirillico Союз Советских Социалистических Республик, traslitterato Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik ovvero URSS) scompare dal fronte maglia e viene riportata ricamata all’interno della toppa societaria, mente l’etichetta “climalite 200” viene spostata dalla manica sinistra (nella versione di gara) al fronte maglia in basso (nella versioned’allenamento presentata). Si riporta il video della finale del 30 settembre 1988 dove i Sovietici batterono per 2 a 1 il Brasile:
(https://www.youtube.com/watch?v=p_FeF9w032w)
Si riporta la foto della formazione Sovietica completa dopo la premiazione con la medaglia d’oro (estratta da archivi sovietici) dove Igor’ Evgen’evič Skljarov (in russo: Игорь Евгеньевич Скляров) è il terzo seduto a partire da sinistra (vedi foto). Skljarov sposato con Natal’ja Jurčenko (più volte campionessa mondiale di ginnastica) con la Nazionale Under-20 di calcio dell’Unione Sovietica ha disputato i mondiali di categoria nel 1985. Con la Nazionale olimpica di calcio dell’Unione Sovietica vanta nove presenze e la vittoria della medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Seul 1988. Con la nazionale della Russia giocò una partita il 17 febbraio 1993 contro El Salvador.
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La Maglia N.11 adidas presentata è stata preparata per il calciatore ucraino Ihor Ivanovyč Bjelanov, (Igor Belanov) la maglia, sebbene ufficialmente adottata, non risulta essere stata utilizzata dall’Unione Sovietica in competizioni ufficiali. Questa maglia, definita dalla federazione sovietica “il Santo Graal” (causa la sua stravaganza), è un vero capolavoro, era stata inizialmente scelta per la disastrosa Coppa del Mondo del 1990 in Italia dove i sovietici finirono in fondo del loro gruppo che comprendeva Romania, Argentina e Camerun (in particolare quella si rivelò essere l’ultima volta che l’Unione Sovietica apparve
in una Coppa del Mondo, infatti il regime cadde solo un anno dopo). Tuttavia, questa maglia, proprio per la sua poca sobrietà a rappresentare l’austera URSS finì per essere sostituita all’ultimo momento da un design diverso per le finali (ancora oggi è riconosciuta come maglia iconica e non come maglia con la quale tutto è andato storto per i sovietici).
Igor Belanov (vedi foto) è un ex calciatore ucraino, nato a Odessa nel 1960, noto soprattutto per aver vinto il Pallone d’Oro nel 1986 (primo calciatore sovietico: vedi foto). Attaccante veloce e talentuoso, ha giocato per la Dinamo Kiev e per la nazionale sovietica, partecipando anche ai Mondiali del 1986. Dopo il ritiro, si è dedicato ad attività calcistiche e, con l’operazione russa dell’Ucraina, ha espresso pubblicamente il suo sostegno al suo paese, partecipando anche ad attività di supporto alla difesa.
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Maglia adidas N.4 indossata nell’incontro amichevole del 22 maggio 1900 tra Unione Sovietica e la squadra dilettantistica VfV Hildesheim durante il ritiro premondiale del 1990 (Italia 90) ad Hildesheim in Germania, dal capitano difensore ucraino Oleh Kuznjecov (foto). Nelle foto: la nazionale dell’Unione Sovietica all’arrivo in ritiro ad Hildesheim e la nazionale al completo (il 19 maggio 1990) che indossa la maglia identica a quella presentata in versione allenamento (partendo da sinistra alzati: l’allenatore Valeriy Lobanowskiy, Kulkov, Rac, Uwarow, Gorlukovich, Chanov, Brosin, Zygmantovich, Protasov, Tskhadadze, Cvejba, Savicev, Šalimov, Khidiatullin; accosciati: Fokin, Kuznetsov, Demianenko, Yaremchuk, Rats, Zavarov, Litovchenko, Ljutyj, Borodjuk tra i calciatori in ritiro mancano nomi eccellenti, impegnati ancora con le rispettive squadre di club, poi invece convocati per il mondiale, quali ad esempio: Dasaev, Alejnikov, Dobrovol’skij). La maglia in versione allenamento si differenzia da quella presentata ed utilizzata in campo per la presenza dello sponsor commerciale in flock “Arca Computer Cititronics” (la Cititronics SpA, in quel periodo, sponsorizzava l’allora nazionale dell’Unione Sovietica che attraversava un periodo di difficoltà economica legata alle sorti del paese che era sull’orlo del collasso, e la stessa azienda proprio in occasione dei mondiali del 1990 lanciava sul mercato dei video games dedicati) e l’assenza del numero sul retro (si veda la foto nitida del primo piano del calciatore Savicev). La maglia di fornitura adidas è tipica dell’Unione Sovietica in ritiro premondiale; infatti, anche in occasione dei mondiali del 1986 in Messico l’URSS utilizzo una maglia del tutto simile però in tessuto acetato e con la scritta adidas sotto il simbolo (si veda la figurina 1986 del calciatore Bubnov e la foto del calciatore in azione in amichevole premondiale). Oleh Kuznjecov giocò per tre Nazionali di calcio, dal 1986 al 1991 giocò con l’Unione Sovietica 58 partite andando a segno in un’occasione, partecipando ai mondiali di calcio di Messico 1986 e Italia 1990 e al campionato d’Europa 1988. Nel 1992 fu parte della selezione della Comunità degli Stati Indipendenti che partecipò al campionato d’Europa 1992. Giocò infine tre partite tra il 1992 ed il 1995 con la maglia dell’Ucraina.
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Maglia indossata dal centrocampista russo Igor’ Michajlovič Šalimov (Igor Shalimov) in occasione di incontro di calcio amichevole a Mosca nel 1991 tra calciatori professionisti affermati e calciatori emergenti. Nel 1991 l’URSS era ormai sull’orlo della dissoluzione, infatti la caduta dell’URSS è avvenuta a dicembre 1991 a seguito della firma dell’accordo di Belaveža l’8 dicembre, che sanciva la dissoluzione dello stato e la nascita della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Il 25 dicembre, il presidente Michail Gorbačëv rassegnò le dimissioni annunciando la fine dell'Unione Sovietica (la Russia
formalizzò la propria indipendenza il 1° gennaio 1992, decretando la fine effettiva dell’URSS). Il Colonnello Valerij Lobanovski (l’ingegnere termotecnico che preparava l’armata rossa del calcio con l’ausilio del computer) aveva lasciato la panchina dell’URSS dopo l’eliminazione dal Mondiale di Italia ’90 (la cui ultima partita fu la vittoria per 4-0 contro il Camerun il 18 giugno 1990, anche se l’eliminazione era già aritmeticamente avvenuta), le quattro lettere, CCCP. Equivalenti all’acronimo Сою́з Сове́тских Социалисти́ческих Респу́блик (in lingua russa Unione delle Repubbliche Socialiste
Sovietiche) stampate, su fondo rosso, sulle maglie della nazionale di calcio dell’Unione Sovietica erano già sparite sin dalle casacche indossate per Italia 90 (scomparse come è scomparso il Muro di Berlino simbolo della divisione del mondo in Est e Ovest appena otto mesi prima del mondiale). In occasione dell’incontro amichevole di Mosca (nel 1991) sparisce dalla maglia anche la toppa della Federazione FFSSSR (Федерация футбола СССР) Federacija Futbola SSSR. La maglia è quella adidas template URSS mondiali 1990 e, la maglia, riporta unicamente lo sponsor commerciale “Arche Computer Cititronics” (Cititronics SpA), che già in occasione dei mondiali del 1990 aveva sostenuto sponsorizzando l’URSS (vedi foto di Shalimov con la maglia di allenamento in occasione del ritiro premondiale). Anche le tute non riportano altri “loghi” oltre che lo sponsor (vedi la foto del compagno di squadra di Shalimov: Kanchelskis). Dopo il mondiale del 1990, il posto di Lobanovski era stato dato ad Anatolij Byšovec (che vinse a Seoul, nel 1988, le olimpiadi di calcio con l’URRS) che si occupa sin da subito a ricostruire la squadra in vista degli europei del 1992. Assistente storico di Byšovec (anche durante le olimpiadi di Seoul nel 1988) era Vladimir Salkov (vedi foto: di Salkov e di Byšovec in panchina URSS: con abbigliamento tecnico con sponsor Cititronics).
Igor Shalimov è uno dei grandi protagonisti del Foggia di Zeman Cresciuto nello Spartak Mosca, si mette in luce per capacità di inserimento offensivo, qualità e letture tattiche. Esterno di centrocampo ma anche interno, trequartista o perfino regista, duttile, gioca i mondiali 1990 con l’Unione Sovietica (vedi foto quando indossava il numero 18). Il Foggia arriva in serie A e lo chiama in Italia e il gioco di Zeman esalta le sue qualità, nel 1991-1992 segna 9 gol. Il campionato di livello gli vale la chiamata dell’Inter. Qui inizia bene, segna e gioca su buoni livelli, poi cala drasticamente e i nerazzurri lo cedono al Duisburg.
Tornerà in Italia per giocare con Bologna, Napoli e Udinese ma senza ritrovare i livelli dei primi anni di carriera.
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Sponsor ufficiali: Arche Computer Cititronics
La maglia è stata indossta dal centrocampista bielorusso (Sergej Evgen’evič Alejnikov) nella finale del Torneo “Scania 100” (competizione calcistica amichevole riservata alle rappresentative nazionali organizzata nel 1991 in occasione del centenario della fondazione della Scania AB. Oltre ai padroni di
casa della Svezia, al torneo presero parte la Danimarca, l’Italia e l’Unione Sovietica) giocata in Svezia il 16 giugno 1991 tra Italia e URSS 1-1 (4-3 d.c.r.). Si riporta in foto Alejnikov in azione e di spalle mentre contrasta l’attaccante azzurro Lentini.
Sergej Alejnikov ha giocato in Italia, prima con la Juventus, nella stagione 1989/90, vincendo il suo unico trofeo internazionale, la coppa UEFA, poi con il Lecce (dal 90 al 92). Con la nazionale URSS, nella finale del campionato d’Europa 1988 in Germania Ovest, Alejnikov, schierato come difensore centrale, ha il compito di marcare Marco van Basten: ci riesce fino a quando l’olandese non s’inventa la magia realizzando il suo miglior gol in carriera con una conclusione al volo a pochi passi dalla linea di fondo campo.
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Video della partita: